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Articolo sul quotidiano “il tirreno”

Un ragazzo, un sogno e tanti coniglietti

Lorenzo, ventun anni, è un allevatore speciale: accudisce e fa crescere questi piccoli… batuffoli viventi

PRATO. Dallo studio dell’arte ai conigli nani. C’è una bella differenza! Ma non stupitevi perché Lorenzo Delfine, ventun anni, pratese, figlio unico di una coppia di allevatori cinofili, nonché studente di grafica pubblicitaria all’Accademia delle Belle Arti di Firenze (fin da piccolo ha maneggiato con disinvoltura matite, pennelli e colori), con gli animali c’è cresciuto. «Mamma e babbo- racconta- hanno un allevamento di Pastori Tedeschi e Cavalier King Charles Spaniel e io ho sempre amato, oltre ai cani, tutti gli animali, tant’è che ancora oggi vivo circondato da pappagalli, due gatti, e un cavallo bellissimo ( Quarter Horse), di nome King».

Ma la passione per i conigli nani ha superato ogni limite e, da cinque anni, Lorenzo si occupa quasi a tempo pieno, se si tolgono le ore di scuola, di questi animaletti buffi e affettuosi, con amore, ma anche con molto impegno. «Per mantenerli sani e belli, bisogna accudirli ogni giorno», dice il giovanissimo allevatore, che il 22 marzo ha festeggiato i 5 anni della sua “Stalla dei conigli”, un allevamento conosciuto in tutta Italia, a cui si rivolgono gli appassionati di questa particolare razza domestica, per acquistare uno o più esemplari.

«Se in casa c’è molta gente, soprattutto bambini, si può tenere anche un solo coniglietto – chiosa Lorenzo – mentre chi è single o sta spesso fuori, dovrebbe prendere una coppia, perché i coniglietti soffrono spesso di solitudine».

Una solitudine che non fa certo parte della sua vita di artista- allevatore. Ma a che età è nata la sua passione, trasformata poi in lavoro, per i “piccoli Bunny”? «Verso i 15 anni, in un giorno particolarmente freddo di gennaio, quando andando al mercato con un’amica, mi fermai davanti a un banco di animali, notando dei porcellini d’India infreddoliti e spaventati… Spinto dalla compassione ne acquistai quattro e, dopo qualche mese, nacquero i cuccioli. Incominciai allora anche ad allevare altre razze di cavie: le peruviane e le abissine. E poi arrivarono i conigli nani: un Testa di Leone nero, Artù, e un “Nano Colorato”. Da lì è iniziata la mia avventura e adesso allevo (posso dire con successo) Arieti Nani, Ermellini, Nani Colorati e Testa di Leone; e i miei riproduttori sono iscritti all’Associazione Nazionale Coniglicoltori Italiani, ognuno con un proprio certificato anagrafico».

Oggi l’allevamento di Lorenzo, attraverso il sito allevamentoconigliarietenano.it (che conta più di 600 visite giornaliere) non vende soltanto, ma dà informazioni su quelli che, a tutti gli effetti ormai, fanno parte da anni degli animali d’affezione. «C’è in pratica tutto ciò che riguarda la quotidianità del coniglio nano: l’alimentazione, l’educazione, le malattie, la sterilizzazione, necessaria perché questi animali si riproducono con molta facilità; e tanto altro materiale utile, per orientarsi in un mondo che a mio parere è fantastico». Volete vedere questi piccoli batuffoli viventi? “La Stalla dei conigli”, per mostrare i suoi esemplari, si sposta anche in tour in tutta Italia. E la prossima tappa è già fissata: appuntamento il 6 dicembre, ad Alberobello.

Maria Antonietta Schiavina

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