Trattandosi di un animale destinato a vivere in ambito familiare, spesso a contatto con bambini, è interessante conoscerne un pò più da vicino i modelli comportamentali che si rifanno in gran parte a quelli che si hanno allo stato selvatico. Nelle situazioni naturali i conigli formano colonie e gruppi sociali non particolarmente numerosi (circa 8-10 soggetti fra maschi e femmine). I piccoli restano nel gruppo sino alla maturità sessuale: per i maschi si instaura una competizione con i maschi adulti che tendono a cacciare i giovani dal gruppo, che raggiungeranno altri gruppi. Più frequentemente le femmine restano invece nel gruppo originario.
Fra i componenti del gruppo si instaura una gerarchia che è più spiccata nei maschi che non nelle femmine. Ovviamente i maschi dominanti sono quelli più maturi e forti presenti nel gruppo e i rapporti di gerarchia si fanno più stretti durante le stagioni riproduttive ad ognuna delle quali le nuove lotte per la definizione delle gerarchie portano anche a nascite di nuovi gruppi.
Il rapporto con il proprietario

L’abitudine del coniglio a vivere in gruppi e a socializzare con i suoi simili ne agevola la capacità di adattarsi all’ambiente domestico e di realizzare un buon rapporto anche con l’uomo.
Quando l’animale è perfettamente a suo agio e rilassato, disponibile ad accettare il contatto con l’uomo, assume una posizione distesa e appoggia il mento al suolo. Al contrario la testa sollevata, l’occhio vigile e mobile, le orecchie tese a percepire i suoni, sono segnali di irriquietezza.
Il coniglio emette anche suoni il cui significato può essere di distensione e tranquillità come un particolare battere dei denti che ha qualche similitudine con le fusa del gatto. Sempre con i denti può però emettre un suono assai diverso, un digrignare che è associato a una situazuione di malessere. Soffi e sbuffi indicano che l’animale è nervoso e in posizione di difesa (ad esempio della prole) e possono precedere atteggiamenti aggressivi. Altri suoni e rumori sono ottenuti battendo con impeto le zampe posteriori sul terreno e in natura sono associati alla comunicazione nei confronti del gruppo di un pericolo imminente. Anche nell’ambito domestico il coniglio conserva questo comportamento per manifestare irrequietezza e timore per una situazione che l’animale percepisce come pericolosa.
Corse in circolo più o meno confuse e irregolari, attorno al proprietario mimano l’approccio sessuale che avviene in natura nel maschio nei confronti della femmina e che nell’ambiente domestico possono essere tradotti come un segno di un positivo rapporto nei confronti dell’uomo. Non di rado sono accompagnati dal leccamento della mano e da colpetti alla stessa con il muso, che hanno un ugual significato.
Il rapporto con altri animali

CONVIVENZA CON ALTRI ANIMALI
Con il CANE ci vuole molta prudenza e farli incontrare con molta gradualità, dipenderà poi dal carattere del cane, prima di lasciarli liberi e soli assicurarsi che il cane non sia troppo aggressivo e lo notate se ha di solito comportamenti analoghi con gatti, piccioni e piccoli animali.
Attenzione ai cani da caccia che per istinto naturale andranno a caccia del vostro coniglio! Anche se il cane è di buon carattere potrebbe mettersi ad inseguire il coniglio spaventandolo a morte causandogli un infarto.
Attenzione anche ai cuccioli che potrebbero “usarlo” come gioco che diventerebbe mortale per il coniglio. Con i cani come i Cavalier King non ci sono problemi di convivenza, i miei conigli quando sono a casa vivono liberi in casa insieme a Willy sotto il mio controllo. (in foto cucciola di Cavalier King dell’allevamento “Dei Piccoli Demoni” ).
Con il GATTO

Con il GATTO possono diventare davvero molto amici, se il gatto è già grande, bisogna fare attenzione che non veda il coniglio come una preda, farli incontrare sempre con gradualità e sotto sorveglianza. In generale la convivenza è impossibili con animali predatori(es. furetti)
In foto un gatto di proprietà dell’allevamento “Royal Birmans”