cucciola ermellino occhi azzurri Il coniglio (Oryctolagus cuniculus) appartiene alla Famiglia dei Leporidi, dell’Ordine dei Lagomorfi, come la lepre. In natura i conigli sono animali gregari, vivono cioè in gruppi, in sistemi di gallerie sotterranee da loro scavate, che sono ampliate di generazione in generazione.

La struttura e la taglia di questo animale variano notevolmente a seconda della razza: si parte, infatti, dal coniglio nano olandese che pesa meno di un chilogrammo e si arriva alle razze giganti, (come ad esempio il gigante fiammingo), che ne pesano fino ad otto.
I conigli nani, sono animali di dimensioni medio-piccole, lunghi circa 25 cm per un peso di 1.5 Kg, la loro vita media è intorno ai cinque anni.
Il movimento avviene attraverso una serie di salti consentiti dalla particolare conformazione delle zampe posteriori, molto lunghe.
Sono dotati di una vista eccellente, il campo visivo permette di vedere in tutte le direzioni senza bisogno di muovere la testa, questo perché essendo in natura una preda i suoi occhi sono posti lateralmente.
Le orecchie sono intensamente vascolarizzate e svolgono un ruolo molto importante nella termoregolazione, sono estremamente delicate e sensibili, è per questo indispensabile, al contrario di ciò che si crede abitualmente, non usarle per prendere il coniglio. Il modo migliore è sollevarlo con la collottola sostenendolo nella parte inferiore con una mano. Questo è particolarmente importante nel caso di una femmina gravida.
Molto importante, soprattutto ai fini dell’alimentazione, è una particolare caratteristica fisiologica della digestione del coniglio che prende il nome di ciecotrofia. Questo fenomeno consiste in un processo di formazione e di ringestione di un tipo di feci particolari, denominate feci molli, che provengono dal cieco e non hanno subito in sostanza alcuna modificazione. L’apparato digerente presenta, tra le altre, due importanti strutture: lo stomaco e il cieco. Nello stomaco avviene l’immagazzinamento del cibo per un tempo breve e una prima digestione a carico dei succhi gastrici, da qui l’alimento passa nell’intestino tenue, dove continua il processo digestivo, che termina nel cieco. Il cieco, così detto perché è un sacco a fondo chiuso, costituisce una porzione considerevole del volume dell’apparato digerente, e, grazie alla presenza di una microflora batterica, è capace di operare importanti fenomeni fermentativi. Al cieco seguono infine il colon (in cui avviene il riassorbimento di acqua e elementi minerali, e che contribuisce alla formazione del ciecotrofo), e il retto. La ciecotrofia, avviene in due tempi; in una prima fase si ha la digestione parziale dell’alimento che viene espulso sottoforma di feci umide (feci molli) e sferiche, contenenti elevate quantità di sostanze proteiche, flora batterica e un complemento di Vit. B (ciecotrofo). Nella seconda fase, queste feci vengono ingerite nuovamente, e le sostanze in esse contenute vengono completamente utilizzate.
Se il coniglio non attuasse la ciecotrofia perderebbe il vantaggio della trasformazione da parte dei microrganismi dei residui indigeriti in composti ad elevato valore nutrizionale come amminoacidi, acidi organici e vitamine, congiuntamente alla fermentazione della cellulosa, dalla quale provengono gli acidi grassi volatili.
Solitamente il coniglio ingerisce le feci molli direttamente dall’ano, (principalmente nelle prime ore del mattino), che non vengono masticate ma arrivano intatte allo stomaco.
È stato dimostrato da vari studi che i benefici che si ottengono dalla ciecotrofia sono maggiori se gli alimenti ingeriti sono ricchi di fibra, perché il livello di digeribilità delle proteine raggiunge dei valori molto superiori rispetto a quelli delle altre specie animali mono- e poli-gastriche.
Il coniglio produce quindi due tipi di feci, le feci dure, di forma sferica, fibrose e asciutte, costituite da materiale non digerito, che sono eliminate durante tutto l’arco della giornata, e le feci molli, che vengono nuovamente ingerite, e sono emesse soprattutto durante le prime ore della giornata.

Etologia – Per capire di più il nostro coniglio nano …

Come qualsiasi altro animale, il coniglio ha un suo particolare linguaggio e modo di comunicare, che possiamo cercare di comprendere osservandolo.
È facile vedere il coniglio che si erige su due zampe, atteggiamento che mette in evidenza una sua peculiare caratteristica: la curiosità (specialmente se pensa di poterne ricavare del cibo), oppure che strofina il mento su vari oggetti e cose che si trovano nell’ambiente che lo circonda. Questo comportamento è tipico dei maschi, e rappresenta, insieme all’urina uno dei metodi per marcare il territorio, infatti, il coniglio possiede delle ghiandole, poste nella parte bassa della mandibola, che producono una sostanza non è percepibile dall’uomo, ma facilmente percepibile da un coniglio che presenta un olfatto estremamente sensibile.
Solitamente se il coniglietto è molto spaventato si acquatta il più possibile sul pavimento e se lo sentite battere con le zampe posteriori sul pavimento trasmette un segnale d’allarme che anticipa la fuga. Se il coniglio soffia annuncia invece l’attacco ed è necessario prestare un po’ d’attenzione.
Quando al contrario il coniglio si sente a suo agio, sicuro e tranquillo lo potete vedere mentre gioca da solo, saltando e rotolando, oppure in posizione d’assoluto riposo sdraiato con le zampe distese.
Al contrario di quanto spesso si possa pensare, il coniglio può avere delle grandi dimostrazioni d’affetto verso le persone, sia dando attenzioni, ad esempio con delle leccatine, sia richiedendole, spesso con dei colpetti dati col muso.
Se avete intenzione di tenere insieme più conigli sarebbe meglio che non fossero tutti maschi o comunque che tra maschi e femmine ci fosse un rapporto equilibrato (rapporto ottimale 1:8). Tra i maschi possono accendersi delle lotte per la supremazia sia sul territorio che sulle femmine. Queste lotte sono combattute a morsi, spesso diretti ai testicoli, in modo da impedire all’avversario di riprodursi e quindi di competere con lui per le femmine del branco. Una marcatura con un’urina particolare è effettuata anche sulle femmine e sui giovani, in modo che abbiano un odore uguale tra loro e siano identificati come di “appartenenza” al soggetto dominante.
Nel caso però in cui non sia possibile fare altro modo e sia quindi necessario tenere insieme i due maschi, è importante farli conoscere gradualmente tenendoli sotto controllo. Il problema è minore se a disposizione dei due conigli c’è un ampio spazio.
Ricordate che ai conigli piace molto rosicchiare, questo deriva anche da un bisogno fisiologico di consumarsi i denti; state molto attenti soprattutto ai fili elettrici, perché c’è la possibilità che prendano la scossa. Per ovviare a questo inconveniente si possono usare delle sostanze con un odore forte, come ad esempio l’aceto, che non sono gradite dai conigli, i quali si preoccuperanno di girare al largo.

Da:http://www.agraria.org/conigli/allevareiconigli.htm

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